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Rocket man
view post Posted on 28/6/2010, 12:22




IL GIORNO DOPO LA RINUNCIA AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO NEL PROCESSO ANTONVENETA

Brancher: «L'Italia ha perso
ai Mondiali e se la prende con me »


Intervista al Tg3 del neoministro. «Cattiveria a tutti i livelli. E' vergognoso. Continuo a lavorare»


MILANO - Aldo Brancher ha parlato anche di calcio, facendo riferimento all'eliminazione dell'Italia dai Mondiali: «È indecente, non si è mai visto che l'Italia dopo aver perso i Mondiali se la prende con me». Lo ha detto durante un'intervista al Tg3. «È vergognoso - ha aggiunto il ministro per il Decentramento - mi ritengo una persona equilibrata, onesta e di buon senso. Continuo a lavorare. L'opposizione vada a vedere le deleghe, ne ho un sacco che devo portare avanti. Sono quelle che sono scritte, sono in Gazzetta ufficiale, se le leggano tutti». Ora «aspetto di capire le cose», ha concluso Brancher, che, sull'appoggio della Lega, ha affermato: «non penso mi abbia abbandonato, non penso proprio».
SONO SERENO - «Sono tranquillo e sereno, vado avanti». Erano state queste le prime dichiarazioni alla stampa di Aldo Brancher, ministro al Decentramento, dopo la rinuncia al legittimo impedimento nel processo Antonveneta. «Non mi aspettavo tanta cattiveria a tutti i livelli - aggiunge Brancher - . Nella vita ne ho passate di tutti i colori, ma fino a questo punto...».

ORLANDO: DIMISSIONI - Nessun annuncio, da parte di Brancher, a eventuali dimissioni, come era stato chiesto per esempio da Andrea Orlando, responsabile giustizia del Partito democratico. «Al momento non sappiamo neppure di che cosa dovrebbe occuparsi Brancher, visto che nessuna delega gli è stata assegnata a dieci giorni dalla sua nomina - ha dichiarato Orlando-. È l'ulteriore prova che ci troviamo di fronte a una incredibile buffonata finalizzata a evitare i processi. Se nella maggioranza c'è ancora un po' di senso delle istituzioni si farebbe dimettere subito il ministro al legittimo impedimento e si cancellerebbe il suo inutile e inesistente ministero».

L'IDV - Sulla stessa linea l'Idv: «La vicenda di Brancher è grottesca e paradossale e tutt'altro che conclusa. Il vero scandalo, lo ribadiamo, è la sua nomina a ministro per sfuggire alle aule giudiziarie e la rinuncia di ieri al legittimo impedimento non cambia di una virgola la sostanza del problema. Qui c'è un intero Paese preso in giro», dichiarano i presidenti dei gruppi parlamentari di Idv di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario. «La sua nomina - rimarcano gli esponenti dipietristi - è un imbroglio dimostrato dal fatto che non ha uno straccio di delega o competenza. Il ministro Brancher deve andare a casa. Per questo, Italia dei Valori ribadisce l'invito a tutte le opposizioni e a tutti i parlamentari che hanno ancora a cuore le istituzioni e la dignità di questo Paese a sottoscrivere una mozione di sfiducia unitaria. Siamo disponibili ad incontrarli il più presto possibile».

BONDI - Prende invece le parti del ministro Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. «Anche nel caso del ministro Brancher, che ha dimostrato senso di responsabilità e coscienza degli interessi nazionali, il Pd dimostra di non sapersi affrancare nei momenti decisivi da un furore propagandistico e accusatorio indistinguibile rispetto a quello di Di Pietro», ha detto Bondi. «In questo modo, però, il Pd non riuscirà mai a svincolarsi dall'abbraccio soffocante del partito di Di Pietro e delineare un'opposizione che sia politicamente e culturalmente diversa e probabilmente più incisiva», conclude.

GELMINI - «La rinuncia di Brancher ad avvalersi del legittimo impedimento e la decisione di presentarsi in udienza, dimostrano la correttezza di un ministro che, grazie al suo lavoro, darà forte impulso alle riforme, uno degli obiettivi primari di questo Governo. Lo dichiara il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini. «Le sue decisioni - aggiunge il ministro - mettono a tacere quel polverone, del tutto strumentale, sollevato dalla sinistra in questi giorni. Brancher è stato oggetto infatti di attacchi personali inaccettabili e per questo gli esprimo la mia profonda solidarietà».
corriere.it
 
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